UNA MENSA PER TUTTI, UN BUONO PASTO PER CHI VUOLE
Mentre proseguono mestamente i lavori di rifacimento dei locali della mensa, anche se non si è ancora capito bene dove andranno a parare, continua la saga delle lunghe attese, delle file e a volte dei digiuni. Decine e decine di colleghi, che sono costretti ad estenuanti e complesse gimcane in attesa di poter usufruire di un diritto sancito dalla contrattazione collettiva. Tempo perso che tra l’altro potrebbe esser considerato involontario danno all’erario. Tra alimenti che scarseggiano, varietà di scelta non proprio in linea con obblighi contrattuali, pasta scotta, mancanza di alternative, difficoltà nella erogazione del secondo piatto non pre-cotto, offerta a volte di prodotti sulla cui aderenza agli impegni presi dalla ditta sarebbe necessario approfondire, vorremmo chiedere alla Amministrazione cosa intende fare per evitare lo status quo, a meno che sia invece la finalità da raggiungere per una politica del fatto compiuto che non accettiamo. Se si confida nella abitudine ormai invalsa nel nostro paese di accettare tutto e il peggio, senza colpo ferire, potrebbe essere una politica vincente da parte di chi non intende migliorare la situazione, ma non è quello che pensiamo noi e ci sembra di non essere i soli, vista la recente presa di posizione di altre sigle sindacali. Da lungo tempo sosteniamo la necessità di fornire una scelta ai dipendenti, tra il servizio mensa e i buoni pasto, si tratta di una opportunità dovuta e i colleghi potrebbero comunque utilizzare i buoni pasto presso il servizio mensa. Inoltre la DGRI aveva promesso di fornire informazioni aggiornate sul servizio mensa, ma finora tutto tace. Riaffermiamo con forza questa richiesta alla Amministrazione e chiediamo che vengano inoltre approntate misure per evitare che le lunghe attese non ricadano sull’orario di lavoro dei colleghi, cui viene decurtato il lungo e infruttuoso tempo trascorso all’interno dei locali della mensa. Ben sappiamo che per molti altri fruitori della mensa questo non costituisce un problema, per loro l’orario è una categoria non vincolante, quindi forse sarebbe opportuno introdurre un meccanismo che consideri la pausa mensa non superiore a 15-18 minuti, qualora il dipendente sia costretto a trattenersi, suo malgrado, oltre questo lasso di tempo. Le previste assunzioni di personale MAE richiederanno investimenti sul servizio mensa, non si possono sempre scaricare sempre sui colleghi le carenze di una struttura inadeguata e di un servizio non all’altezza delle legittime aspettative di tutti noi.
Roma 2 ottobre 2023
LA SEGRETERIA