SYLLABUS ovvero “il Trattamento”
Sull’onda dell’entusiasmo del Ministro Zangrillo, la nostra Amministrazione sta premendo con forza per legare il Syllabus a quelli che ritiene essere “privilegi” dei lavoratori.
Questo è già stato fatto con il lavoro agile (vedi il nuovo articolo 3 introdotto dall’ultimo addendum all’Accordo) e si sta tentando di fare anche con l’FRD (stiamo combattendo su questo punto) per assicurarsi che venga effettivamente seguito e completato “con profitto” (virgolette obbligatissime in questo caso, come vedremo di seguito).
Questa ormai famigerata piattaforma sta svelando il suo vero volto, man mano che i colleghi hanno cominciato a sottoporsi al “Trattamento”. In riscontro ad affermazioni trionfalistiche pubblicate sul sito della Funzione Pubblica (Un anno di Syllabus, cresce la formazione nella PA (funzionepubblica.gov.it)), riteniamo non solo opportuno ma doveroso riportare i commenti di chi sta provando sulla propria pelle i corsi di Syllabus.
Confermando l’anonimato dei colleghi che si sono prestati per “recensire” il Syllabus, vi possiamo comunque dire che tra i commenti riportati non ci sono né quelli del Ministro Zangrillo né di alcun Dirigente del MAECI, i cui pareri saremmo contentissimi di sentire (ovviamente dando il buon esempio, confidiamo che stiano tutti seguendo, o abbiano già completato, il corso).
Ma veniamo a noi:
“la lezione sulle banche dati includeva cose come la descrizione del funzionamento del registro automobilistico, e informazioni quali il fatto che il CNR gestisca i domini Internet in Italia: quale applicazione pratica avrebbe ciò nel mio lavoro?”.
“il test finale comprende domande su contenuti non trattati nella lezione che si è appena visionata: devo stare con google aperto mentre somministrano i test altrimenti non potrei rispondere a molti quesiti”.
“il primo modulo riportava definizioni “a caso” tipo: “che cos’è un’informazione?”.
“i moduli alternano momenti di noia mortale in cui sono inevitabili i cali d’attenzione, a momenti in cui vengono improvvisamente condensate una serie di informazioni in rapida successione, e spesso senza un filo logico apparente”.
“io avevo cominciato a fare i moduli ma adesso non ho tempo, devo lavorare. Proverò a farli ad agosto, visto che prendo le ferie a settembre”.
Ora vogliamo chiedere alla nostra Dirigenza: è questa la Formazione con la F maiuscola che vogliamo offrire al nostro personale? È talmente importante conoscere il funzionamento del registro automobilistico per il nostro lavoro, o superare quiz degni di programmi televisivi in tot secondi, da legarli al premio del FRD o, come è stato già stoltamente fatto, alla possibilità di siglare un accordo di lavoro agile?
Qual è la logica dietro tutto questo? sia in termini di aumento della produttività dell’Amministrazione (vedi il tempo perso per seguire questi corsi, che potrebbe essere proficuamente utilizzato per lavorare, davvero), che di miglioramento delle competenze del personale?
Si è pensato alla possibilità che, in spregio al principio di premiare i meritevoli che da tempo si intende, a parole, perseguire, questo assetto di cose vada esattamente nel senso opposto, ovverosia che coloro i quali hanno carichi di lavoro minori saranno in grado di seguire ed ultimare i moduli formativi e chi, invece, svolge attività più impegnative, non trovi materialmente tempo da dedicare alla formazione, e venga così punito per fare il proprio dovere?
Perché la nostra Dirigenza non ha chiesto al Ministro Zangrillo, prima di aderire entusiasticamente a quella che è evidentemente una trovata propagandistica legata al luogo comune del dipendente PA non solo nullafacente, ma anche incompetente, di visionare i contenuti di questa piattaforma, affinché si verificasse l’aderenza di questi moduli formativi al lavoro che facciamo, e dunque alla reale utilità di questi?
Avuta conferma di ciò che è effettivamente il Syllabus, questa FLP si opporrà con ancor più forza ai tentativi dell’Amministrazione di legare l’adesione alla piattaforma ed il completamento dei moduli formativi a meccanismi premiali per i lavoratori, e per il futuro cercherà di modificare l’attuale formulazione dell’Accordo di lavoro agile per espungere la “clausola capestro” che lega la possibilità di lavorare in assetto agile al Syllabus.
Perché noi vogliamo un’Amministrazione realmente moderna ed efficiente, e non effetti speciali e trovate pubblicitarie non solo inutili, ma anche dannose, per tutti.
La Segreteria
Roma, 20/06/2024