LETTERA APERTA AL MINISTRO
Signor Ministro, On. Tajani,
le scriviamo per chiedere il suo sostegno sulla questione delle risorse riallocate al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, somme (e non ancora spese) che il nostro Paese aveva versato per il sostegno alle forze armate e di sicurezza afghane, finalità non più attuale dopo la conclusione della presenza internazionale.
La LEGGE DI BILANCIO all’Articolo 13, comma 5 (Dotazioni rappresentanze diplomatiche e interventi umanitari in aree di crisi) dispone la proroga per tutto il 2023 della previsione (contenuta nel decreto legge 1° marzo 2022, n. 17, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 aprile 2022, n. 349), che rialloca al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale le somme in applicazione dei provvedimenti di autorizzazione alla partecipazione a missioni internazionali riassegnate al MAECI per incrementare le dotazioni finanziarie della rete diplomatica e consolare.
Nello specifico sono state già riassegnate nel corso del 2022 ad opera del precedente Governo, molto più di cento milioni tra DGCS, DGAI (sedi estere – spese di funzionamento), DGIT e DGAI (sedi estere – spese in conto capitale).
Se il provvedimento della Legge di Bilancio prevede per il 2023 che parte dei fondi sia destinata al potenziamento della rete diplomatica e consolare, ci si chiede se a fronte delle attuali difficoltà e della sempre maggiore impossibilità di attivare meccanismi di rivalutazione dell’ISE all’estero, non si possa attingere anche a tali risorse per provvedere finalmente ad adeguamenti che da troppo tempo si attendono. Sappiamo che certi aumenti debbo essere identificati come partite a regime, ma ciò non esclude la possibilità anche di interventi ad hoc.
Utilizzare queste risorse precedentemente destinate ad altre finalità, consentirebbe di poter dare una risposta a tutti i colleghi all’estero, che svolgono il loro lavoro senza aver visto nessun miglioramento economico da troppi anni a questa parte, specie alla luce di proposte di esponenti politici della minoranza parlamentare, che continuano a chiedere miglioramenti economici soltanto in favore del personale locale non di ruolo.
Suggeriamo anche di utilizzare questi fondi, il cui ammontare e ripartizione ci piacerebbe conoscere in anticipo, per aumentare il numero delle dotazioni organiche da tempo insufficienti, nonostante gli ultimi interventi virtuosi, seppur timidi della Amministrazione e per fornire risorse al FRD (ex FUA) sempre insufficiente.
Ci auguriamo che leggerà questa nostra missiva che indirizziamo anche ai colleghi delle altre OO.SS., perché è necessario uno sforzo comune e unità di intenti per ribaltare la deriva che il MAECI ha intrapreso negli ultimi venti anni, un sistema a due velocità e senza un vero equilibrio tra le varie carriere.
Ci sembra anche necessario che, dopo una pausa di riflessione, riprendano subito i negoziati per la conclusione del nuovo CCI di Ministero, che potrebbe rappresentare una piattaforma ove inserire contenuti innovativi e premianti la professionalità e la specificità di tutto il personale del dicastero a Lei affidato.
Confidiamo nelle sue capacità di mediazione, come quando venne impedita la chiusura di uno stabilimento scongiurando il licenziamento di centinaia di operai nella città spagnola di Gijón(Spagna), città che le ha dedicato una strada, riconoscimento voluto dai sindacati locali per il suo impegno nella trattativa.
Siamo fiduciosi che ricordando questo episodio, interpreterà questa missiva come un sforzo per migliorare le cose, intento mosso dalla sola coscienza di lavorare tutti nella stessa casa e per gli stessi obiettivi.
Grazie per la sua attenzione.
LA SEGRETERIA FLP AFFARI ESTERI
Roma, 23/02/2023