LAVORO AGILE E LAVORI IN FARNESINA: L’AMMINISTRAZIONE NON SA DI COSA PARLA

Con appunto n. 213604 del 29 novembre la DGAI comunicava il calendario dei prossimi lavori di “rifacimento della rete dati del palazzo della Farnesina e del casale di Villa Madama”.

I lavori descritti comporteranno l’inagibilità di tutte le stanze del Ministero per due giorni consecutivi, secondo un cronoprogramma allegato all’appunto stesso. Il personale che ha già stipulato un accordo di disciplina dello svolgimento del lavoro agile per due giorni a settimana, ovviamente, non avrà problemi a continuare a svolgere le proprie mansioni, semplicemente modificando i turni svolti normalmente, ove necessario.

Invece, ai colleghi che attualmente svolgono un solo giorno di agile, viene chiesto espressamente di recuperare in seguito il secondo giorno che lavoreranno in via straordinaria in assetto agile.

Questa indicazione contravviene allo stesso accordo stipulato, in quanto non è previsto il recupero delle giornate svolte in presenza o in agile in più rispetto a quanto concordato: l’unico principio da rispettare è quello della prevalenza in presenza; anzi, in caso di fattori contingenti le predette giornate di lavoro agile possono essere temporaneamente estese, previa autorizzazione del superiore gerarchico, attraverso una rotazione mensile o plurimensile, tenendo conto che la prevalenza del lavoro in presenza potrà essere raggiunta anche nella media della programmazione plurimensile.

E ricordiamo infine anche la Direttiva della Funzione Pubblica del 29 dicembre 2023, la quale, ora espressamente, prevede la possibilità di derogare “al criterio della prevalenza dello svolgimento della prestazione lavorativa in presenza”, e che sia “il dirigente responsabile a individuare le misure organizzative che si rendono necessarie”.

Per cui è confermato che la decisione ultima sull’eventuale necessità che l’interessato sia in servizio in presenza spetta al suo Responsabile, non al CdR, non alla DGRI, e certamente non alla DGAI, che adesso scopriamo invece poter decidere sull’organizzazione del lavoro agile di tutto il MAECI.

Sulla base di quanto su esposto, avevamo provveduto a richiedere immediatamente e per le vie ufficiali una rettifica formale all’appunto in oggetto, con la precisazione che i lavoratori non sarebbero stati tenuti ad alcun recupero del giorno svolto in agile in più rispetto a quanto previsto di norma dal loro accordo.

L’Amministrazione ancora una volta non ha voluto stupirci, ed ovviamente non ha mai dato riscontro alla nostra richiesta.

Poiché i lavori dovrebbero già essere cominciati a gennaio, siamo dunque costretti, per l’ennesima volta e come recentemente avvenuto in occasione della diramazione dei modelli errati riguardanti i nuovi accordi individuali di lavoro agile, a fare il lavoro dell’Amministrazione e ad informare tutti che le direttive comunicate dalla DGAI nell’appunto in parola in materia di lavoro agile non hanno alcuna valenza, anzi contravvengono alla normativa vigente ed agli accordi individuali già sottoscritti.

Da ultimo, preme evidenziare come il lavoro agile, anche in questa occasione, si dimostri come una modalità di lavoro che oggettivamente permette di mantenere l’operatività indipendentemente da fattori esogeni quali, nel caso specifico, interventi di manutenzione straordinaria. Tanto più il lavoro agile è diffuso, tanto meno detti lavori avranno impatto sulle attività degli uffici.
Per quesiti, informazioni e segnalazioni anche in materia di lavoro agile, non esitate a contattarci a: sindacato.flp@esteri.it.

La Segreteria

Roma, 01/02/2024