LA PIRAMIDE DEI SERPENTI
Oggi vi raccontiamo di Prisma, il fantastico sistema informatico recentemente introdotto e fulgido esempio di tutto quello che non dovrebbe mai essere fatto… che come in un vero prisma scompone le problematiche che affliggono questo disgraziato Ministero e le mette tutte in bella mostra.
Attenzione: è una storia che può mettere amarezza anche a chi ha stomaco forte e anni di esperienza… Prisma, chiamato allora PiTre (all’epoca non si poteva chiamare P2 per ovvi motivi), nacque nella Provincia autonoma di Trento (un ente, si badi bene, certamente analogo al MAECI per missione istituzionale, dimensioni e ramificazione territoriale) moltissimi anni fa, ere geologiche se rapportate all’evoluzione dell’informatica. Anche se oggi appare orfano, quando fu adottato dalla DGAI vi erano almeno tre genitrici, tra cui due rampanti dirigenti in carriera, che se ne facevano vanto e di cui oggi si sono perse le tracce. All’epoca infatti andava di moda il “riuso”, parola magica tra le tante che vanno e vengono, e “qualcosa si doveva pur fare”, senza contare le belle vetrine a cui così si è partecipato…
A quei tempi si preferì continuare ad avallare inviando alle riunioni di indirizzo i più giovani e inesperti a disposizione, che sicuramente avrebbero potuto dare consapevoli direttive strategiche sulle reali esigenze, sui processi e sui flussi di lavoro dell’Amministrazione. Fu così avviata una personalizzazione multi-milionaria, ma i soldi finirono prima di essere riusciti a tappare le sole vulnerabilità di sicurezza di un programma gigantesco e obsoleto. Ci si misero su quindi altri soldi, senza che nessuno tra i tanti dirigenti in servizio si ponesse la domanda se ne valesse la pena. Passavano gli anni, e il mostro si sviluppava sempre più, grazie anche all’indirizzo tecnico di volerne fare un vero e proprio “documentale”. Questa ambiziosa velleità, naturalmente senza chiedersi a chi avrebbe portato beneficio, se ce ne fosse veramente bisogno e se si avessero le risorse umane necessarie con le adeguate capacità…
Le aziende private contrattualizzate, pur di blasonato nome, facevano il minimo… tanto le fatture correvano lo stesso… Ci furono alcune grida di avvertimento ma nessuno le volle cogliere, forse perché voleva dire mettersi in discussione e faticare per fermare un obbrobrio. Molto più comodo lasciar correre tutto (fin che la barca va…) Qualche singolo illuminato (o forse semplicemente di buon senso) ai piani alti rimandò più volte il tragico giorno, ma poi arrivò il grande lancio (dopo regolare collaudo, eh… mica che le cose qui si fanno improvvisate) … cosa poteva andare storto? Tutto!
Un prodotto non funzionante in mille aspetti (* in calce la lista incompleta), obsoleto, confuso anche nelle sue funzioni base, con scopo differente dalle esigenze… ecco qui Prisma!
Benvenuto futuro della digitalizzazione! I corridoi si riempiono di mormorii, sguardi perplessi e sconcertati… ma nulla esplode, forse perché qualche altra testa dovrebbe rotolare per danno erariale… no, impossibile… molto meglio continuare, riprovare, perseverare senza però cambiare nulla… prima o poi funzionerà… almeno si spera. Così si arriva ad oggi quando si ritiene preferibile commissariare la direzione competente con un tecnico esterno che cerca di mettere ordine sul campo di battaglia mentre noi tutti nel frattempo aspettiamo… aspettiamo… aspettiamo, incapaci di portare a termine il nostro lavoro, con un ministero paralizzato nel suo flusso informativo più delicato e vitale.
Allora, ecco alcune domande:
Ci si vuole svegliare e gridare che il re è nudo? Qualcuno pagherà?
La DGAI vorrà ripristinare @doc e PIT-DIR, avviando un processo per trovare qualcosa di meglio?
La DGRI vorrà capire che gli informatici non vanno presi un tanto al chilo con le crocette?
La SG vorrà capire che serve una Dirigenza tecnica, che tuteli anche loro da scelte scriteriate?
L’Amministrazione vorrà capire che va premiato il merito vero?
Roma, 26 gennaio 2024
LA SEGRETERIA
1) la scheda report messaggi inviati, nella lista dei destinatari non sono visualizzate moltissime sedi comunque presenti in indirizzo in fase d’inserimento nei metadati
2) moltissimi messaggi, spuntati in verde nella colonna consegna quindi secondo il sistema regolarmente recepiti non risultano invece ricevuti dai destinatari.
3) le liste globali, predisposte dal sistema, sono ancora totalmente inaffidabili. Nonostante i vari ripristini risultano spesso mancanti di molti indirizzi in maniera ricorrente. Inoltre spesso, dopo l’inserimento, il programma va in crash.
4) lo stesso accade per le liste predisposte in loco, anch’esse saccheggiate.
5) La Sede di Nur-Sultan non esiste più da oltre un anno, la dizione esatta è Astana
6) Nicosia è erroneamente indicata con Nicosiia
7) È presente il MISE, Ministero soppresso con l’avvento del nuovo Governo e sostituito dal Made in Italy, invece assente in lista se non come LETTERA.
8) La LABEL Classificazione/Fascicolazione Rapida* è amministrativamente errata e deve essere sostituita da POSIZIONE FASCICOLAZIONE. Per indicazioni della Presidenza del Consiglio, per “Classificazione” si intende il livello di Sicurezza di un documento non il numero del Titolario che è invece inteso come “Posizione”.
9) Gli uffici DGAP VI e VII sono listati doppi.
10) Non si capisce quale sia la differenza tra:
MAECI – PCM – PALAZZO CHIGI (MAECI-PCM-PC_RF) e MAECI – PCM – PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI (MAECI-PCM_RF)
11) Da indicazioni ricevute da Help Desk si parla di aggiornamenti ogni 2 ore sull’applicativo in produzione che comporta dei lunghi fermi.
12) Anche quando l’applicativo è in funzionamento vi sono palesi cambiamenti sul server in produzione di Prisma a Roma
13) I continui “aggiornamenti” che non dovrebbero essere effettuati durante l’orario lavorativo così da consentirci di lavorare.
14) non vi è più la possibilità di stampare la pagina/videata e portarla al capo missione in anteprima.
15) requiem per Pit-dir.
16) chi firma? chi non firma?
17) ed infine chiudiamo col botto: tutte le complicanze di cui sopra, a condizione che la piattaforma si apra: passano intere giornate senza nemmeno potervi entrare dentro, e quando vi riusciamo è allora che si dà il via alla vera frustrazione.