Intervento della FLP Affari Esteri in occasione della XVIII Conferenza degli Ambasciatori (15-16 dicembre 2025)

 

La FLP Affari Esteri, in occasione della Conferenza degli Ambasciatori, ha illustrato al Ministro degli Affari Esteri, on. Antonio Tajani e al Ministro per la Pubblica Amministrazione, on. Paolo Zangrillo le principali criticità nell’attuazione delle norme del CCNL 2022-2024 presso il MAECI. L’intervento si è focalizzato su cinque punti chiave, evidenziando sia i progressi compiuti che gli ostacoli ancora presenti, con l’obiettivo di contribuire ai futuri negoziati contrattuali.

1. Profili Professionali

In primo luogo, ci preme rimarcare, orgogliosamente, la peculiarità e la specificità della nostra Amministrazione, che discendono dal fatto che il nostro personale deve confrontarsi quotidianamente con un caleidoscopio di realtà tanto variegato quante sono le Nazioni in cui operiamo.

Tanto più sorprendente è dunque l’attuale assenza di profili professionali che definiscano compiutamente le competenze che ciascun collega deve possedere e sviluppare, per svolgere al meglio i rispettivi ruoli specifici che è tenuto a ricoprire nelle sedi all’estero. Tale mancanza non solo va a discapito di un’efficace azione amministrativa, ma è suscettibile di ingenerare responsabilità, tanto per il collega, quanto potenzialmente per il Capo Missione.

2. Formazione

Altro tema collegato al punto precedente, che riguarda sia il personale a Roma che quello all’estero, e che è tra l’altro molto caro al Min. Zangrillo, è quello della formazione. Se da un lato accogliamo con grande favore il proposito dell’Amministrazione di focalizzarsi su una formazione sempre più specializzata, soprattutto in vista dell’assegnazione all’estero, dall’altro si constata come nella realtà, proprio all’estero tale formazione sia spesso giocoforza impedita, a causa della mancanza di tempo e dei carichi di lavoro.

A tale proposito, cogliamo qui l’occasione per sottolineare la necessità di ulteriori fondi, finalizzati in primo luogo all’apertura dei corsi di lingua già forniti al personale a Roma, anche al personale all’estero, al quale allo stato attuale non è consentita la partecipazione se non sulla piattaforma “Rosetta Stone”, di efficacia non paragonabile ai corsi in live.

3. Lavoro agile

Passiamo alla tematica del lavoro agile, altro tema fortunatamente caro tanto al Ministro Zangrillo quanto a FLP: se da un lato nel MAECI, dopo la fine del lockdown, si è evitato un convulso richiamo al servizio in presenza, ed oggi si può dire ci sia stata una normalizzazione del lavoro agile nella nostra Amministrazione, d’altra parte permangono sia una diffusa ritrosia da parte della Dirigenza, cui è attribuita totale discrezionalità nell’autorizzare le istanze di lavoro agile, sia un generale pregiudizio negativo, che si riflette a volte nel modo in cui si è voluto regolamentare il lavoro agile, a volte proprio nella volontà invece di non regolamentarlo.

Infatti, da un lato sussiste una rigida interpretazione del principio di prevalenza in presenza, su base esclusivamente settimanale, anche nei confronti dei colleghi c.d. fragili o con situazioni familiari gravi, e dall’altro lato ci riferiamo invece alla totale vacuità dei POLA pubblicati nel corso degli anni dal MAECI, che sono stati finora privi di reali risvolti operativi. Sul lavoro agile, chiudiamo citando dati sconfortanti, che ci dicono che meno di un dipendente su due, tra quelli che lavorano a Roma, già al netto delle ultime assunzioni, svolge il proprio servizio in agile, e che la media pro capite sia di circa 1 giorno alla settimana, quindi ben al di sotto del massimo consentito di soli 2 giorni alla settimana.

4. Buoni pasto

Ricordiamo infine come l’ultimo CCNL abbia introdotto, grazie al contributo decisivo di FLP, una piccola rivoluzione proprio nell’ambito del lavoro agile, e ci riferiamo alla norma che ha introdotto i buoni pasto. E dunque ci chiediamo come mai, ad oggi, nel MAECI questi buoni pasto ancora non siano stati elargiti per l’anno corrente. E ancor più preoccupante è l’apparente assenza, almeno al momento attuale, di un emendamento nell’ultima finanziaria per il reperimento di stanziamenti a regime: ciò farà si da costringere anche il prossimo anno a reperire le risorse necessarie da giacenze di fondi, e temiamo che ciò potrebbe spingere la Dirigenza a contrarre ulteriormente il lavoro agile, prendendo a pretesto il risparmio di risorse, ad oggi non presenti a bilancio.

5. Comparto separato

Chiudiamo il nostro intervento riallacciandoci a quella che abbiamo definito la specialità del MAECI, che in ultima analisi, ed FLP lo ripete da anni, fa risaltare la necessità di creare un comparto separato, che permetta di tener conto di tutte le caratteristiche e particolarità lavorative e ambientali in cui il nostro personale opera quotidianamente. La creazione del comparto esteri rappresenterebbe la soluzione per tanti problemi e criticità, a cui oggi un CCNL non è in grado di rispondere.

Roma, 17 dicembre 2025