Informativa su “WHISTLEBLOWING”

Si è tenuta nella giornata di oggi l’informativa convocata dall’Amministrazione per presentare il nuovo applicativo previsto dal DLgs. 24, 2023 in attuazione della direttiva europea sul Whistle Blowing n.37/2019. Sono intervenuti l’Ispettore Generale e Responsabile per la Prevenzione della Corruzione (RPC), Min. Plen. Andrea Tiriticco e il Dott. Sergio Castrichino, responsabile della Trasparenza.
La nuova disciplina introduce novità sostanziali rispetto a quanto previsto in materia dall’art. 54bis del Dlgs. 165, 2001 che viene abrogato. La segnalazione deve essere effettuata nell’interesse dell’integrità della PA e non nell’interesse del dichiarante. Attraverso la stessa si possono segnalare solo illeciti e non più casi di cattiva amministrazione e può essere veicolata attraverso i seguenti tre canali, tra loro sussidiari e attivabili alle condizioni indicate nel decreto:
 canale interno alla singola PA con 3 tipi di strumenti:
– cartaceo con invio segnalazione in busta chiusa a responsabile anticorruzione
– incontro diretto con il suddetto responsabile
– sportello anticorruzione a mezzo mailbox
 canale esterno attraverso l’Autorità Nazionale Anti Corruzione;
 divulgazione pubblica a mezzo media
La casistica di questi anni rivela un utilizzo limitato di questi canali. L’Ispettorato Generale aveva già avviato una collaborazione con l’Autorità Nazionale Anti Corruzione per l’adozione di questo applicativo, fornito dalla stessa ANAC alle Pubbliche Amministrazioni in uso gratuito. La sperimentazione dell’applicazione è passata attraverso diverse difficoltà tecnico informatiche derivanti dal fatto che è stata progettata e sviluppata in ambiente Linux. Tali difficoltà sono state ora superate e a breve l’App sarà raggiungibile tramite apposito link sulla Intranet ministeriale. Forte è stato l’impulso del Ministro Tajani, molto attento a queste tematiche. L’applicativo offre garanzie molto maggiori di discrezione e tutela del segnalante.
La normativa prevede anche un canale telefonico non obbligatorio che il MAECI ha deciso di non utilizzare perché questa opzione richiederebbe una ulteriore verifica in merito alle garanzie di riservatezza e capacità tecniche dell’Amministrazione di gestire la segnalazione.
Il DLgs sancisce obbligo di riservatezza rafforzato per tutelare meglio il segnalante. Sono state perciò adottate apposite misure tecniche e sono in corso di adozione appositi ordini di servizio che individuano i soggetti coinvolti nel trattamento dei dati personali. Tutti soggetti coinvolti nell’attività ispettiva sono soggetti a vincolo di riservatezza e per questa ragione sanzionabili a norma del codice di comportamento MAECI.

I link che sarà disponibile sulla intranet ministeriale guiderà il segnalante attraverso la compilazione di un questionario. Terminata la fase di compilazione lo stesso questionario verrà automaticamente inviato all’indirizzo mail del rappresentante MAECI per l’anticorruzione. Contestualmente verrà restituito al segnalante un codice alfa numerico a 16 cifre per accedere all’applicativo nelle sessioni successive e dialogare in forma anonima e riservata con l’RPC. È fondamentale che tale codice non venga smarrito perché non sarà in alcun modo recuperabile. Sarà possibile allegare anche file multimediali. Il dialogo tra le due figure si svolgerà solo mediante questo applicativo. L’unico soggetto a conoscere l’identità del dichiarante sarà quindi l’RPC che potrà rivelarla ad altri soggetti solo nel caso sia necessario per l’istruttoria sul caso. Per ragioni di sicurezza informatica non verrà per ora consentito l’accesso all’applicazione dal portale esteri.it. I dipendenti che non hanno accesso alla intranet potranno utilizzare lo strumento cartaceo o l’incontro con l’RPC.

Roma, 26 luglio 2023

La Segreteria