INFLAZIONE E SCALA MOBILE, RITORNO AL FUTURO ?

Girano voci che il Governo Meloni preparerebbe un revival della scala mobile per affrontare l’attuale crisi economica e il boom dell’inflazione. Il progetto è ancora allo studio per valutare un’eventuale fattibilità, ma nei piani del governo c’è la volontà di legare stipendio e pensioni al costo della vita e dei prezzi. La misura sarebbe da introdurre eventualmente il prossimo anno nel caso in cui l’inflazione restasse sempre troppo elevata.
Cosa buona e giusta, che almeno se ne parli in Italia, “ma vale la pena raccontare una storia che spiega cosa stia succedendo nel campo degli aumenti generalizzati dei prezzi. I quattromila dipendenti della Banca centrale europea, (si avete capito bene, la BCE !!!!) rappresentati dal loro sindacato interno Ispo, hanno chiesto ai vertici della loro istituzione la «scala mobile» a cui agganciare i loro stipendi. I dipendenti della BCE non si fidano, tanto da richiedere una tutela del potere di acquisto dei loro stipendi. Il paradosso è che la stessa Banca centrale europea si lamentava con quei Paesi che mantenevano queste indicizzazioni automatiche (ovviamente l’Italia no, visto che siamo più europeisti del Re), perché esse innescherebbe (ma questo non è provato, ci sono diverse scuole di pensiero al riguardo) una spirale perversa. “(fonte Nicola Porro, ns. commento in grassetto).
Insomma l’inflazione vive e vegeta in mezzo a noi e a rimetterci in genere sono i lavoratori a reddito fisso, come quelli della Bce e naturalmente noi tutti qui al MAECI, per non parlare di tutto il pubblico impiego in Italia, paese che vanta il record degli stipendi tra i più bassi d’Europa.
Quindi, se l’idea del Governo Meloni divenisse realtà, non potrebbe che riscuotere il nostro plauso ed entusiastico appoggio.
ERA ORA DI FARCI UN PENSIERINO, NON CHIEDIAMO TROPPO, MA SOLO QUELLO CHE È GIUSTO!
AUGURIAMO UNA (NUOVA) LUNGA VITA ALLA SCALA MOBILE.

28 novembre 2022

LA SEGRETERIA