“il Trattamento”: la II dose

A distanza di poco più di due mesi dal nostro volantino di critica nei confronti del Syllabus tanto nel merito del suo contenuto, quanto soprattutto del modo in cui l’Amministrazione sta cercando di collegare artatamente il completamento dei moduli del Syllabus alle premialità del FRD, giunge l’appunto della DGAI prot. n. 126167 del 05/09/2024, a confermare e raddoppiare aggravare quanto da noi già segnalato. Oggetto del suddetto appunto è il percorso formativo “MAECI Human Firewall”, che tanti di noi avevano cominciato a seguire con interesse, per poi abbandonare, da una parte per manifesta inutilità, e dall’altra perché ovviamente impegnati a svolgere le proprie mansioni. Quanto detto è dimostrato dagli stessi dati comunicati nell’appunto, di cui riportiamo di seguito un estratto: “… a fronte di 7583 utenze attivate sulla Piattaforma di E-Learning TelsySkills, il numero di dipendenti che stanno seguendo il percorso formativo è pari a 4308 (di questi 526 sono perfettamente in linea con i moduli proposti, 601 abbastanza in regola e 3181 non in regola), mentre 3275 utenti non hanno iniziato il percorso.” Ci preme in particolare sottolineare quel dato dei 3.181 colleghi che non si trovano “in regola” con il corso, ovvero che lo hanno iniziato e poi non continuato. Questo dato, che rappresenta quasi la metà dei tutte le utenze, dimostra evidentemente come buona parte del personale avesse subito cominciato il percorso formativo, speranzosa di poter apprendere qualcosa, per poi ritrovarsi con contenuti che oseremmo dire “lapalissiani”, a fronte di costanti o crescenti impegni di lavoro. Quindi la DGAI, anziché “bacchettare” i lavoratori per la scarsa partecipazione (includendo stavolta anche i dirigenti… chissà che il nostro volantino di giugno sul “trattamento” Syllabus non abbia almeno sortito questo effetto) forse farebbe bene da un lato a verificare la validità del contenuto dei moduli formativi, eventualmente somministrandoli a campione ad un certo numero di dipendenti per averne un primo feedback, prima di acquistarli a caro prezzo, Tornando al famoso Syllabus, sono ultimamente giunte anche segnalazioni di malfunzionamenti della piattaforma che ne impedirebbero l’accesso, a fronte dei quali l’assistenza suggerisce come misura il downgrading del browser, operazione necessariamente da effettuare con profilo admin (vedi screenshot qui di seguito).

Quindi, non soltanto i lavoratori pubblici sono costretti a sorbirsi ore ed ore di corsi, in molti casi inutili, e spesso anche al di fuori dell’orario di lavoro o addirittura in ferie, per mancanza di tempo, ma devono anche fare i salti ad ostacoli per tentare di accedere ai corsi stessi. Come FLP sosteniamo da tempo la necessità di una formazione su misura per il nostro Ministero, che permetta al personale di approfondire compiutamente quelle materie di alta specializzazione e di specifica competenza della nostra Amministrazione (contabilità, visti, ecc.) formazione che tenga anche conto delle legittime aspettative e preferenze personali del dipendente. Le materie nei suddetti corsi (Syllabus o Human Firewall che dir si voglia) in maniera eccessivamente nozionistica, potrebbero essere somministrate per intanto a quella parte di personale che ha dimostrato di essere caduta nel tranello delle finte mail di phishing inviate a campione dall’Amministrazione stessa, citate nell’appunto DGAI. Pur concordando sulla fondamentale importanza della sicurezza informatica a tutti i livelli in una struttura come il MAECI, siamo convinti che l’Amministrazione dovrebbe usare questi dati non per lamentarsi delle scarse conoscenze dei propri dipendenti, facendo di tutta l’erba un fascio, ma per effettuare interventi mirati di formazione di quel personale che effettivamente possa beneficiarne, anziché impegnare tutti, indistintamente, almeno per 24 ore l’anno (di cui il “MAECI Human Firewall” già copre 10 preziose ore, ovvero quasi una giornata e mezza di lavoro) in attività inutili, sottraendo tempo agli impegni di lavoro, che non mancano mai. Visto che non esiste un formale obbligo di 24 ore annuali, bensì secondo la Direttiva, le Pubbliche Amministrazioni dovranno garantire a ciascun dipendente almeno 24 ore di formazione all’anno, si tratta piuttosto di un obbligo di offerta formativa, non di un cappio al collo del dipendente, ergo diffidiamo chiunque dal promuovere richiami formali o misure disciplinari Inoltre come scrive la stessa DGRI, “sul piano operativo, si richiede pertanto di integrare le lettere obiettivi dei funzionari diplomatici e dei dirigenti amministrativi includendovi anche l’impegno ad “assicurare un’adeguata partecipazione ad attività di formazione, anche per il personale dipendente, per un impegno complessivo non inferiore alle 24 ore annue”. Chiunque sappia leggere l’italiano sa che questa frase rafforza il concetto che la formazione deve essere parte integrante degli impegni personali e della crescita professionale in primis dei dirigenti, allora sarebbe interessante sapere quanti colleghi dirigenti e diplomatici abbiano poi completato finora questo corso? Tuttavia ci aspettiamo che si voglia persistere in questa “messa in scena” della formazione, come se ad esempio l’Amministrazione, dopo aver fatto seguire il “MAECI Human Firewall” a tutti, divenisse immune dagli attacchi hacker Bene, se così fosse, attendiamo con ansia di conoscere i dati relativi alle percentuali di partecipazione e completamento, entro il 30 novembre p.v., ribadiamo anche di quei dirigenti che, a brevissimo, infondatamente ci richiameranno, più o meno gentilmente, ai nostri presunti obblighi formativi.
Forse i soldi del PNRR andrebbero spesi meglio, che ne dite?

La Segreteria

Roma, 10.9.2024