I colleghi del MEF proclamano …

I colleghi del MEF proclamano lo stato di agitazione

La FLP – Affari Esteri esprime la sua solidarietà nei confronti dei lavoratori del MEF, i cui sindacati a livello unitario hanno proclamato lo stato di agitazione a fronte dell’indisponibilità dell’Amministrazione specificatamente sulle tematiche del lavoro agile e delle progressioni tra le aree, su cui si sono incentrati anche gli ultimi incontri qui al MAECI, attualmente senza aver raggiunto risultati soddisfacenti.
Tale stato di cose dimostra come un approccio dirigista e chiuso al dialogo da parte dell’Amministrazione non possa che portare al ricorso alle forme di autotutela a disposizione dei lavoratori, ed in extrema ratio allo sciopero.
Pur riconoscendo al MAECI di aver mantenuto un atteggiamento dialogante con le OO.SS. rispetto a quello dei vertici del MEF, che negli ultimi mesi hanno, ad esempio, normato la materia del lavoro agile a colpi di circolari e regolamenti, comprimendolo e limitandone l’applicazione il più possibile, anche la politica della “porta aperta” può rivelarsi uno specchietto per le allodole laddove, dopo ore ed ore di riunioni, non si raggiunga nulla di concreto.
Sul fronte del lavoro agile, abbiamo la presunzione di credere che come FLP – Affari Esteri siamo stati l’unico sindacato ad aver continuamente incalzato l’Amministrazione, prima con le domande “scomode” sui portatili fantasma, poi sull’applicazione degli accordi individuali e la tuttora ingiustificabile discrezionalità dei Responsabili, ed in parte riteniamo che, se non ci fosse stata tale pressione, forse i vertici si sarebbero sentiti legittimati ad erodere pian piano l’istituto del lavoro agile, così come sta avvenendo in tante altre Amministrazioni.
Purtroppo, sia a livello politico e governativo, con il mantenimento della normativa regressiva imposta da Brunetta – primo fra tutti l’illogico principio della prevalenza del lavoro in presenza – sia a livello amministrativo, dobbiamo prendere atto che ad imperare è il ritorno al passato o, come avviene al MAECI, nella migliore delle ipotesi l’immobilismo e la politica del “parliamone caso per caso”, anziché di mettere nero su bianco (leggi: PIAO) un approccio organico e programmatico.
In tale stato di cose, il sindacato è chiamato a riprendere il ruolo di motore dell’innovazione e di difensore dei diritti dei lavoratori. Ancora una volta, dunque, vogliamo salutare con favore la presa di posizione unitaria delle OO.SS. di fronte all’atteggiamento retrivo dell’Amministrazione del MEF.

La Segreteria

Roma, 03.04.2023