FIRMATO IL CCI SULLE FAMIGLIE PROFESSIONALI
Dopo un lungo e complesso negoziato è stato finalmente siglato il Contratto Collettivo Integrativo sulle famiglie professionali al MAECI.
Si è trattato di un lungo e duro confronto con l’amministrazione che aveva presentato sin dagli esordi una bozza di accordo che in soldoni non faceva che appiattire ancor di più le già mortificate professionalità del nostro ministero, e svuotava di ogni specialità le funzioni di tutto il personale che da sempre ha svolto attività estremamente specialistiche e diverse da quelle di tutte le altre amministrazioni del comparto funzione pubblica.
La FLP ha sostenuto convintamente nel corso di questi mesi una battaglia per riaffermare la specialità del nostro personale ed evitare gli errori del passato che hanno svilito con il profilo unico le professionalità e le competenze specifiche dei nostri colleghi. Certo, il risultato raggiunto non è il libro dei sogni, restano comunque elementi d’incertezza e istanze non accettate dalla parte datoriale, ma in complesso possiamo sostenere che si tratta di un buon compromesso, che peraltro è intervenuto per sanare alcune criticità che da tempo perduravano sui vecchi profili e posti funzione all’estero.
Infatti, è stata resa giustizia al personale ex B1 inquadrato nell’Area degli Assistenti (ex Seconda Area) a cui si voleva impedire la candidatura all’estero sui posti da Assistente o Cancelliere per l’illegittimo motivo che venivano considerati un grado inferiore, mentre il nuovo CCNL ha di fatto abolito i gradi all’interno della medesima Area. Allo stato attuale, quella categoria di lavoratori appartengono solamente a un differente profilo e, come tale, possono candidarsi su posti funzione di profilo differente, ad esempio quello Amministrativo oppure Contabile oppure Consolare e, perché no, anche quello informatico. Com’è permesso per tutti gli altri profili della medesima Area di appartenenza. L’importante è avere il maturato di altro profilo professionale.
Inoltre, è prevista una procedura di passaggio profilo dall’ex B1 a quello Amministrativo, Contabile, Consolare.
Un anno e mezzo fa pressoché tutti i sindacati sembravano pronti a firmare la versione di CCI presentata dall’Amministrazione, ma la ferma opposizione della nostra sigla e il rilievo di tale illegittimo provvedimento per i colleghi ex B1, hanno impedito la firma di uno sconclusionato CCI e aperta una reale trattativa sindacale. Di conseguenza i tempi si sono allungati notevolmente, ma ma ne è valsa la pena, soprattutto nell’interesse dei colleghi.
Infine è stata finalmente istituita la QUARTA AREA che permetterà il possibile scorrimento di colleghi già in servizio e fornire finalmente un sbocco simile a una Petite Carriere.
Nel corso della trattativa riguardante l’ipotesi di CCI, la FLP AFFARI ESTERI ha assunto un comportamento propositivo e costruttivo, formulando sola e unica sigla almeno per quanto ci risulta, contributi scritti che hanno consentito di apportare significative modifiche e miglioramenti ai testi inizialmente proposti dalla DGRI, ciò nell’interesse e per la salvaguardia della specificità e peculiare professionalità del personale delle Aree Funzionali del MAECI.
La FLP AFFARI ESTERI pur consapevole che l’impianto attuale raggiunto con i negoziati sul CCI rappresenta un compromesso al minimo, non può sottacere come tale strumento rappresenti un unicum nell’ambito delle relazioni sindacali, tale da renderlo un’occasione altamente produttiva di effetti e benefici in favore delle categorie di dipendenti che non può circoscriversi unicamente alla definizione delle nuove famiglie professionali, ma piuttosto deve estendersi a molte altre materie e diritti che in questo caso non sono stati trattati, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni.
Si fa presente inoltre, che riguardo alla DICHIARAZIONE ANNESSA N. 2 relativa all’aggiornamento inquadramenti professionali e corrispondenti posti funzione all’estero di cui alla Tabella 19, Tab. A, Quadri C e D, ex art. 171 c. 2 del D.P.R. n. 18/1967, la FLP Affari Esteri sostiene che tali interventi legislativi, in un modo o nell’altro, incideranno sui posti funzione e sul trattamento economico all’estero del personale, pertanto debbano rientrare in un serrato confronto e, se non addirittura, negoziato portato a termine con le OO.SS. prima di attuare qualsivoglia modifica o integrazione del DPR 18/67, che, come noto, costituisce l’architrave delle funzioni del personale impiegato all’estero e non è stato finora oggetto di contrattazione a livello centrale.
Resta molto da fare, ma nel dare atto comunque all’Amministrazione di una certa apertura nel corso dei negoziati finali, occorre riprendere le trattative e il confronto su molti altri temi, come la formazione e il lavoro agile in ambito Organismo Paritetico di Innovazione, la questione della mobilità del personale nell’ambito dei trasferimenti alla luce della crescente politica assunzionale, il benessere organizzativo del personale di ruolo e molte altre questioni dirimenti, relative agli scorrimenti di carriera e la premialità in ambito giuridico ed economico.
Avremmo voluto che il CCI ricomprendesse molte altre materie, non solo le nuove famiglie professionali, altre questioni impellenti, come il rilascio del passaporto diplomatico a tutto il personale impegnato all’estero, con forme di accreditamento basate sui diversi posti funzione, per sovvenire alle mutate esigenze securitarie che si trovano ad affrontare i colleghi.
Ma così non è stato, confidiamo che l’Amministrazione voglia al più presto aprire nuovi tavoli di contrattazione sugli argomenti.
Resta comunque questo risultato che al momento, e vista la direzione presa in altre amministrazioni pubbliche, rappresenta un compromesso per ora accettabile.
Vi terremo informati ad avvenuta pubblicazione dell’Accordo.
ROMA, 13.03.2024
LA SEGRETERIA