NUOVO CONTRATTO COLLETTIVO INTEGRATIVO FLP ESTERI NON FIRMA
Molti colleghi ci chiedono come mai non abbiamo firmato il nuovo contratto collettivo integrativo (CCI) del MAECI, nonostante siamo stati instancabili protagonisti della sua stesura. Ricordiamo, infatti, come la prima proposta presentata dall’Amministrazione, quasi tre anni fa, fosse cosa fatta e con i sindacati con la penna in mano a firmare. Tranne noi! Troppo gravi le risultanze nell’impianto presentato, tra tutte una sorta di ghettizzazione degli ex Operatori di Amministrazione, oppure la mancata istituzione dell’Area delle Elevate Professionalità. E altro ancora. La nostra ferma opposizione è stata determinante per i successivi confronti costruttivi con l’Amministrazione. Opposizioni che hanno trascinato, poi, il consenso anche degli altri Sindacati.
Per gli ex Operatori di Amministrazione abbiamo ottenuto il riconoscimento dello stesso livello giuridico degli altri profili nella medesima Area di appartenenza, definendo così un loro profilo professionale piuttosto che una sorta di grado giuridico inferiore. Questo permetterà loro, adesso, di potersi candidare anche sui posti di Assistente, cosa finora preclusa. Inoltre, trattandosi semplicemente di profilo differente, mediante la dimostrazione del maturato potranno candidarsi anche per altri posti funzione, come accade per qualunque profilo professionale nella medesima Area.
Abbiamo chiesto e ottenuto l’istituzione dell’Area delle Elevate Professionalità, inizialmente non rientrante nelle idee dell’Amministrazione. Abbiamo ritenuto che, seppur in mancanza al momento di finanziamenti, fosse imprescindibile creare il cosiddetto “contenitore” in modo da poter essere subito pronti a riempirlo al momento dell’istituzione vera e propria dei posti in pianta organica. Rimandare sarebbe stato deleterio. Questi sono sicuramente due punti molto importanti, che hanno visto mesi e mesi di estenuanti trattative, senza vedere mai la nostra resa.
Dunque, perché la FLP Affari Esteri non ha firmato il CCI, nonostante i grandi e importanti risultati ottenuti? Perché a nostro avviso c’è ancora una grave lacuna al suo interno: la mancata definizione dei profili professionali all’interno delle Famiglie. Cosa che il CCNL prevede in maniera inequivocabile. L’Amministrazione si è appellata al decreto del Min. Brunetta che ha interpretato unilateralmente la parte di CCNL che determina la struttura in profili delle Famiglie. Secondo il Min. Brunetta, ogni Amministrazione ha la facoltà di decidere arbitrariamente se all’interno delle Famiglie debbano essere istituiti o meno i Profili Professionali. La nostra Amministrazione ha optato per non adottarli e, quindi, non è stato possibile discuterli. Ecco, il problema è proprio questo. L’interpretazione di una parte del CCNL non può essere della sola controparte, ma deve essere collegiale. Il decreto del Min. Brunetta è illegittimo. Nel CCI sono state definite le Aree, al suo interno sono state definite le Famiglie, ma NON SONO stati definiti i Profili Professionali all’interno delle Famiglie. Questo è stato ritenuto dalla FLP Affari Esteri una grave lacuna, nonché una grave infrazione al CCNL. Inoltre, in un incontro con il Ministro Zangrillo, avevamo fatto presente lo stallo sulle trattative del CCI MAECI, dovute a osservazioni della Funzione Pubblica, richiedendo un ripensamento su tali rilievi, che incidevano direttamente sulla specificità del personale MAECI, rendendo il CCI uno strumento generalista e non aderente alla nostra realtà lavorativa, in barba a un testo sul quale si era raggiunto un accordo tra tutte le OO..SS.. e l’Amministrazione due mesi prima. Ma né l’Amministrazione né Funzione Pubblica hanno voluto ascoltare le nostre ragioni e dopo un periodo di silenzio, forse fecondo per accordi in bilaterale con altre OO.SS., nella migliore tradizione della politica del fatto compiuto, come d’incanto è stato offerto alla firma un , inaccettabile anche alla luce delle modalità in cui era stato proposto. In tale contesto non si esclude il ricorso alla giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione, sentenza 15/11/2017 n.27115.
Il testo inoltre risultava anche peggiorativo su alcune prerogative delle funzioni esercitate dal personale e, per questa ragione, è stato decisamente respinto e cancellato. Avremmo voluto inoltre che il CCI ricomprendesse tante altre materie, non solo le nuove famiglie professionali ma altre questioni impellenti, ad esempio il rilascio del passaporto diplomatico a tutto il personale impegnato all’estero, con forme di accreditamento basate sui diversi posti funzione, per sovvenire alle mutate esigenze securitarie che si trovano ad affrontare i colleghi. Il CCI di cui sopra invece dovrebbe essere un unicum nell’ambito delle relazioni sindacali, tale da renderlo un’occasione altamente produttiva di effetti e benefici in favore delle categorie di dipendenti che non poteva circoscriversi unicamente alla definizione di nuove famiglie professionali ma piuttosto doveva estendersi a molte altre materie e diritti che in questo caso non sono stati trattati, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni. In vista delle novità introdotte dal nuovo CCNL 2024 appena firmato da FLP, ma non da altre sigle confederali, si aprirà da subito il confronto e il negoziato ampliando le materie affrontate da questo CCI, con più smart working e settimana corta di 4 giorni. Su questi tavoli la FLP ESTERI farà valere ogni elemento di pressione a cominciare dalla richiesta di immediata convocazione dell’OPI, l’Organismo paritetico per l’Innovazione.
Roma, 11 novembre 2024
LA SEGRETERIA