ATTIVITA’ DELL’AMMINISTRAZIONE APPALTATE A TERZI

Quali sono e perché ciò avviene?

 

Con questo volantino incominciamo ad affrontare il tema dei lavoratori in affitto, somministrati dalle agenzie per il lavoro interinale. Facendo ricorso a questa “opzione”, il MAECI, anziché assumere il personale che serve per far fronte a dimostrate carenze di organico, sceglie da un quarto di secolo di pagare degli intermediari (agenzie di somministrazione) affinché queste assumano, con dei contratti a tempo determinato, un certo numero di lavoratori, che vengono poi mandati ad operare negli uffici dell’Amministrazione. Fianco a fianco del personale di ruolo. Si tratta, in genere, di personale non formato e che non viene formato, che non ha vinto nessun concorso, che non ha dimostrato un casellario giudiziario pulito, che viene selezionato con criteri ignoti ma facili da immaginare e che, seppur fosse per un compenso leggermente inferiore a quello percepito dai dipendenti pubblici, costa di più all’Amministrazione, in quanto quest’ultima dovrà pagare anche l’agenzia di somministrazione. Un imprenditore privato farebbe una cosa del genere unicamente se dovesse far fronte ad una emergenza improvvisa e per un breve periodo. Qualora non si trattasse invece di un’emergenza, ma di un’esigenza prevedibile in anticipo, si organizzerebbe selezionando e formando per tempo il personale da utilizzare. Nel caso in cui il periodo previsto per l’utilizzo di quel personale non fosse breve ma lungo, per nessuna ragione l’imprenditore privato deciderebbe di far ricorso a lavoratori in affitto, in quanto dovrebbe pagarli di più e si ritroverebbe del personale non selezionato e non formato da lui. E, difatti, il Decreto Legislativo 165/2001 che regola la Pubblica Amministrazione stabilisce proprio questo! L’Art.36 comma 2 recita: “Le amministrazioni pubbliche possono stipulare i contratti di cui al primo periodo del presente comma soltanto per comprovate esigenze di carattere esclusivamente temporaneo o eccezionale. Fatta questa premessa, rimane da capire per quale motivo il MAECI, da troppi anni, opta per la somministrazione del personale tecnico-informatico sebbene la sua carenza non sia a carattere temporaneo ma una effettiva e continuativa necessità dell’Amministrazione. Per reinternalizzare in toto tale servizio basterebbe quindi assumere l’analogo numero di tecnici e funzionari informatici “esterni”, prevedendone il posto nell’organico ministeriale. Queste figure sono manifestamente necessarie al funzionamento dell’Amministrazione e perseverare nella somministrazione dei lavoratori in affitto rappresenterebbe un evidente danno all’erario, i cui responsabili sarebbero da ricercare tra i dirigenti del MAECI e del MEF, che avallerebbe tale ingente spesa anziché, da controllore quale è, imporre di sanare tale situazione mediante apposite procedure di assunzione. Sappiamo benissimo che una misura del genere potrebbe scontentare qualcuno (e forse non solo gli appaltatori), ma riteniamo che ciò vada fatto e che il “Servizio” dovrebbe tornare ad essere gestito in proprio e in via esclusiva da personale che dipende dall’Amministrazione.

Roma, 9 agosto 2023

LA SEGRETRIA