11/12/2023

Il capolavoro dei Pink Floyd, “The Dark Side of The Moon” prende forma nel 1971, ma le registrazioni terminano solo a metà del 1973. Due anni e mezzo per il disco capolavoro con la copertina del Prisma ottico. Forse lo stesso tempo necessario a partorire il capolavoro di Prisma del MAECI. Dopo i bottegai al potere, i cottimisti che chiedono più passaporti, più visti, più pratiche consolari, che introducono la “soddisfazione dell’utente” come se l’Ufficio Consolare fosse una paninoteca o una salumeria, e non un Ufficio Pubblico che risponde a norme di Legge e non a leggi di mercato da “un tanto al chilo”, ecco i dilettanti della programmazione informatica (intesa come tempistica temporale, ma anche come interfaccia tecnica). Un anno fa i video corsi – mi raccomando fateli in fretta – perché PRISMA partirà prima di subito…
Poi la stampa di un manuale che oggi – con una versione del programma dichiaratamente aggiornata – risulta diverso (almeno nelle intestazioni, nei menu a tendina, se non nei contenuti) rispetto alla piattaforma che si sta lanciando. L’anno scorso si dichiarava che – tranquilli – per i primi mesi i programmi PRISMA e PIT/DIR e @doc andranno di pari passo, poi l’inversione a U: si parte con PRISMA e si chiudono le altre due piattaforme. Però attenti, dal 6 al 10 dicembre i messaggi inviati su PIT/DIR non saranno più reperibili, forse lo saranno in futuro, per cui salvateli su carta ed anche in file digitale. Sembra una barzelletta: “Caio, finalmente ho riversato tutto l’archivio in digitale, possiamo dismettere l’archivio”; “Bravo Tizio, butta tutto, ma prima fai una copia di tutti i documenti”. E arriviamo alla chicca. Un protocollo non basta, ve ne serviamo due al prezzo di uno. Il SIFC continua ad essere utilizzato per protocollare le pratiche consolari, funzionando in parallelo con PRISMA. Si parla di pratiche AIRE, richieste passaporti alle Questure e via dicendo. Quindi PRISMA e SIFC generano (fino a nuove istruzioni) ciascuno un proprio protocollo…
Ma come tutti sanno, o forse non tutti a quanto sembra, il protocollo della Pubblica Amministrazione deve essere unico e non si può dare uno stesso numero di protocollo a due documenti diversi emessi dallo stesso Ente.

Ci auguriamo di sbagliare e di aver capito male, perché le norme prevedono un protocollo unico con caratteristiche, anche informatiche, stabilite per Legge. A partire dall’art. 53 del DPR 18 dicembre 2000, numero 445 e successive modificazioni. Ma niente niente c’erano i premi di fine anno 2023 da raggiungere, e si è sacrificato il buon andamento degli Uffici ministeriali e di tutta la rete estera? A pensar male, diceva qualcuno … Qualsiasi innovazione ha un tempo fisiologico di rodaggio, non c’è dubbio. Il vantaggio di un’unica piattaforma invece delle due differenti tra Ministero (@doc) e Sedi Estere (PIT/DIR) è evidente, ma sicuramente era necessaria una pianificazione diversa e sicuramente affidata a professionisti (in questo siamo esperti, basta vedere le agenzie viaggi a cui ci affidiamo…).

In bocca al lupo colleghi.

E non possiamo però esimerci dall’apprezzamento dell’innovativo “Assistente virtuale” sul sito degli Esteri e sui siti della rete diplomatico-consolare:

La Chatbot !

In effetti, ne sentivamo il bisogno, in questo periodo… Consigli per l’ascolto restando in tema PRISMA e album dei Pink Floyd, per quando si userà la piattaforma: “Money” (perché è sempre una questione di soldi) e “Us and Them” (perché siamo due categorie differenti).

Roma, 11 dicembre 2023

LA SEGRETERIA